Intervista a Cristiano Tedoldi il Colosso di Lodi

Uno degli aspetti che rende appassionante e affascinante il baseball in generale ma anche il baseball per ciechi è il fatto che all’interno di una squadra i giocatori possano avere caratteristiche differenti a livello fisico. C’è chi ha la potenza nelle braccia, c’è chi ha la velocità nelle gambe e c’è chi ha precisione nel lancio. In ogni compagine, tuttavia, ci sono alcuni giocatori che rappresentano la sintesi di tutti questi tre parametri, arrivando ad essere quasi considerati giocatori perfetti. Questo è il caso di colui che andremo ad intervistare questa volta. Un giocatore che con la casacca dei
Thunder’s Five Milano ha collezionato la bellezza di 20 titoli in 14 anni dalla prima Coppa Italia del 2014 all’ultimo successo sempre nella coppa nazionale 10 anni dopo. Un Ragazzo del 1968 dal carattere schivo ma dalla generosità unica. In due parole: Cristiano Tedoldi.

  1. :”Caro Cristiano si presenti in breve e ci illustri quale posizione occupa in diamante”. R. :”Ciao sono Cristiano, lavoro presso l’I.N.P.S di Lodi ormai da anni. Da quando ho iniziato a giocare a baseball il mio ruolo è sempre stato esterno centro”.

Tedoldi in corsa sulle basi

  1. :”Come si è avvicinato al Baseball per ciechi?”. R. :”Mi sono avvicinato a questo gioco grazie a Maurizio Scarso, Giovanna, Il grande Leva e Francesco. Era da un paio di anni che in settimana bianca loro mi dicevano di provare questo sport, ma io quando mi parlavano di questo io ridevo…… perché secondo me era impossibile che un non vedente potesse giocare a baseball, poi dopo parecchio tempo c’era una dimostrazione a Legnano e finalmente sono andato a provare, e da quel momento mi sono innamorato di questo bellissimo sport! Dal giovedì successivo ho iniziato gli allenamenti al Saini, e non ho più smesso”.
  2. :”Qual’è l’aspetto che più le piace di questo sport?”. R. :”A me piace questo sport perchè, prima cosa si gioca all’aperto, poi è un gioco di squadra e nel frattempo singolo, perché quando batti e corri li sei da solo e nessuno ti può aiutare, mentre in difesa è un gioco di squadra!”.
  3. :”Ci potrebbe fornire un suo pensiero su Alfredo Meli?”. R. :”Per quanto riguarda Alfredo Meli, posso solo dire che è stata una grande persona sia  sul lato umano che sportivo!”.
  4. :”Ci potrebbe narrare del suo esordio in diamante?”. R. :”Il mio esordio è stato nel settembre del 2004 in coppa Italia, quell’anno abbiamo vinto la coppa 1 – 0 sul cyvintaravenna e il punto della vittoria lo fatto io, quindi potete immaginare la gioia che ho provato…”.
  5. :”Qual’è la partita che è rimasta più impressa nella sua memoria?”. R. :”La partita più bella purtroppo non sarei in grado di dire quale sia stata, purtroppo non mi ricordo”.
  6. :”Dei numerosi trionfi ottenuti con i Thunder’s Five Milano qualericorda con più piacere?”. R. :”Il trionfo più bello, è stato quando abbiamo vinto per la prima volta campionato e coppa Italia”.
  7. :”Qual’è stato per lei il segreto del lungo periodo di trionfi dei Thunder’s Five Milano?”. R. :”Il segreto che ci ha permesso di vincere tanto, sta nel fatto, che prima cosa eravamo più giovani e poi ci allenavamo tutti e sempre! Poi conta tantissimo il gruppo e noi anche adesso che non vinciamo più,  siamo sempre uniti e un bellissimo gruppo questo vuol dire tanto”.
  8. :”Chi è stato il suo punto di riferimento in tutti questi anni di gioco?”. R. : “Non ho un riferimento come giocatore in particolare, sicuramente mi piaceva saper battere come Sarvar o Berganti, ma purtroppo io in allenamento batto bene, ovviamente ben lontano da loro, ma poi sul campo non altrettanto!”.
  9. : “Lei ha annunciato il ritiro al termine di questa stagione agonistica: Decisione definitiva o c’è qualche possibilità che lei ritorni sui suoi passi?”. R. :”No,purtroppo non torno più indietro sulla mia decisione. Mi è dispiaciuto tantissimo prendere questa decisione, ma è arrivato il momento che devo smettere. Voglio fare un grande ringraziamento atutto il movimento AIBXC!!!!!!”.

Articolo di Matteo Comi per Baseballmania

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